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La dea scalza Fellina al porno festival
di maktero
15.06.2024 |
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"Fellina sorridendo in modo sarcastico si masturba davanti a noi avendo ben compreso nella sua straordinaria sensibilità la ridda di emozioni che correva nelle..."
Rinchiuse nelle nostre gabbie passiamo la giornata a masturbarci per vincere il tedio delle giornate sempre uguali una all'altra.Mentre io e Marta siamo intente alla nostra abbrutente attività quotidiana entra Fellina che tutta contenta si avvicina alle nostre gabbie e con un sorriso largo come un oceano ci annuncia una grossa novità.
Noi smettiamo di toccarci, fortemente incuriosite da quell'improvviso annuncio così vigoroso.
Fellina avvicinandosi alle sbarre e dondolando i fianchi elegantemente ci dice che è stata invitata alla fiera dei film porno.
Aggiunge che è un grosso, un enorme evento, che riguarda il mondo del cinema porno.
Essere ammessi ad una simile manifestazione equivale ad un grosso riconoscimento per il proprio lavoro in questo tipo di cinema.
Ed allargando ancora di più il già enorme sorriso e sillabando le parole ci dice che anche noi abbiamo contribuito a questo prezioso premio
Pertanto anche noi insieme allo staff verremo portate alla manifestazione.
Io e Marta ci guardiamo sgranando gli occhi, non ci era mai successo prima d'ora di avere una simile considerazione.
Siamo un poco sgomente, ma sentiamo un senso di felicità e soddisfazione per tutte le nostre prestazioni che evidentemente hanno fatto godere un mondo di sadici, di pervertiti e di segaioli che ci hanno apprezzate.
Ci sentiamo delle dive!
Fellina avverte le nostre emozioni e cogliendo il nostro stato d'animo esaltato cerca di umiliarci facendoci ritornare al nostro stato di abbruttimento.
E difatti ci dice "Vi stavate masturbando troie, continuate"; facendoci di nuovo sprofondare nella nostra brutalità.
Ma nello stesso tempo anche lei si siede davanti alle nostre gabbie e con le gambe larghe comincia a toccarsi.
Vuole condividere con noi il nostro triste passatempo, ma con la differenza che lei lo fa con la felicità di una persona riuscita.
Ma anche noi in fin dei conti ci sentiamo maggiormente stimolate dal successo che abbiamo appresso.
E non ci masturbiamo più per vincere la noia o per ordine di qualcuno ma per la contentezza di quanto abbiamo appreso.
Fellina sorridendo in modo sarcastico si masturba davanti a noi avendo ben compreso nella sua straordinaria sensibilità la ridda di emozioni che correva nelle nostre menti.
Arrivammo in tempi diversi commentando come delle buone amiche i nostri orgasmi.
Terminata quella specie di cerimonia, Fellina corse via per organizzare le cose.
Io e Marta rimanemmo a lungo a chiacchierare della novità straordinaria che ci avrebbe fatte uscire per un pò di tempo dalla nostra routine.
Fellina ritornò a tarda sera; si sedette alla scrivania, senza rivolgerci una parola, capimmo che era presa dalla preparazione del festival.
Cominciò a fare una serie di telefonate convulse.
Noi con le mani agguantate alle sbarre ascoltavamo ogni accento delle parole di Fellina, cercando di comprendere cosa ci sarebbe capitato nelle prossime ore.
Terminata la lunga serie di telefonate e dopo aver riempito diverse pagine di appunti; Fellina chiamò un numero interno.
Sentimmo che chiese la presenza di un inserviente.
Fellina si adagiò nuda sul letto davanti alle nostre gabbie ed a gambe larghe accolse arrivo dell'inserviente.
I due fecero l'amore molto dolcemente.
Io e Marta che solitamente eravamo prese brutalmente, spiavamo con gli occhi sgranati quell'atto di dolce amore.
Quando i due soddisfatti s addormentarono sodisfatti; io e Marta cominciammo a chiacchierare sottovoce per non disturbare i due amanti addormentati.
Ci scambiammo un mucchio di opinioni su quanto era diversa la nostra situazione di schiave e quella di una donna libera come Fellina che poteva godere da un normale rapporto sessuale.
Facemmo quasi l'alba a chiacchierare come pettegole, poi sentendo arrivare il sonno e la stanchezza i nostri discori si fecero sempre più lenti e flebili finché non ci addormentammo.
Io sognai cazzi che mi prendevano dolcemente come l'amante di Fellina la sera prima ma mentre quei cazzi mi penetravano amorevolmente il mio sonno ed il io sogno venne bruscamente interrotto.
Fellina aveva fatto venire degli inservienti che bruscamente nel mezzo del nostro sonno ci tirarono fuori dalle gabbie.
La regista disse loro di portarci al lavaggio e dopo al posteggio.
Noi comprendemmo che era il giorno in cui saremmo uscite dal nostro tedio ed ci avviammo entusiaste a subire tutte le preparazioni necessarie.
I bruti ci portarono a delle docce dove ci insaponarono e ci lavarono .
Poi ci portarono al posteggio come richiesto da Fellina.
Noi li a quattro zampe con i nostri corpi finalmente puliti dopo settimane rimanemmo ad aspettare l'arrivo della regista.
Lei arrivo, finalmente, scalza come sempre.
Ordinò ai bruti di buttarci nel bagagliaio della macchina.
Loro eseguirono e noi ci ritrovammo strette nel buio, soffocante bagagliaio.
Avvertimmo la macchina partire e noi cominciammo ad essere sballottate in quello che sembrava un viaggio interminabile; ma eravamo felici contente che avremmo avuto una giornata diversa piena di vita.
Poi finalmente la macchina si fermò e il coperchio del bagagliaio venne aperto.
Vedemmo apparire il volto di Fellina come avvolto da una luce splendida di speranza e salvezza.
Lei ci ordinò di uscire e noi con difficoltà per tutte le botte che avevamo ricevuto durante il trasporto arrancammo per uscire dal bagagliaio.
Fellina ci indicò la via, andavamo verso un grosso stadio; noi nude malridotte e Felina scalza che ci seguiva.
Entrate nella struttura Fellina ci portò verso delle docce perché ritenne che avevamo bisogno di lavarci.
Anche Fellina fece la doccia insieme a noi e mi accorsi che in quella occasione si unì a sua figlia Marta cominciando a fare l'amore tra loro.
Io mi sentivo un poco trascurata ma mentre mi lavavo scopri come una splendida sorpresa un bellissimo maschione nella doccia accanto alla mia.
Mi feci avanti con una faccia sorridente da frocio, il tipo capì le mie intenzioni e mi sorrise.
Era fatta.
Mi buttai sul suo corpo tonico coperto da schiuma, lo leccai avidamente.
E poi con la sua mano che prese la mia testa indirizzandola al suo cazzo, mi ritrovai davanti con gli occhi sbalorditi davanti a quell'organo durissimo.
Mi gettai come una selvaggia ad ingoiare quell'organo durissimo.
Era veramente tosto e sul mio palato mi sembrava una pietra.
Ero veramente contenta di soddisfare quello straordinario cazzo.
Quel satiro godette velocemente riempiendomi la la bocca di una straordinaria quantità di sborra.
Poi mi abbondonò ed io mi mi masturbai con la bocca e lo stomaco pieni del suo godimento.
Speravo di incontrarlo ancora, anzi senz'altro lo avrei rincontrato nel festival.
Fellina, terminato il suo atto di dolcezza con sua figlia, istericamente e nervosamente, ci ordinò di uscire dalle docce di asciugarci.
Noi ubbidimmo, poi Fellina estrasse dalla borsa che aveva portato con se dei guinzagli che che ci mise al collo.
Poi un stupendo vestito a righe indosso restando sempre scalza.
Sistemò il suo trucco e poi tutta contenta ma con un velo di preoccupazione nel volto ci disse "E' ora di esibirci".
Uscimmo dalle docce, Fellina scalza ma nel suo splendido vestito, noi nude a quattro zampe legate al guinzaglio.
Credevamo di essere una eccezione, ma ci accorgemmo che attraversando l'area della fiera c'erano altre situazioni di schiave e schiavi nudi che subivano delle angherie.
Mi sentii al mio posto, e soprattutto mi sentivo orgogliosa di essere portata al guinzaglio attraverso una fiera, osservata da uomini e donne che giudicavano il mio corpo, pulito sì, ma coperto da ematomi e segni frustate.
Anche Marta accanto a me sembrava orgogliosa di quella parata davanti a tutta quella gente.
Arrivammo allo stand che ci era stato destinato era pieno dei dvd delle nostre prestazioni, di depliant, che ci raffiguravano.
Io e Marta ci sentivamo esaltate
Fellina si mise a sedere su un seggiolino davanti al banco e poi ci chiese di occuparci dei suoi piedi..
Noi ci precipitammo a leccare quelle bellissime estremità appena sporcate dalla lordura del pavimento.
Poi cominciarono ad arrivare i fans, tutti entusiasti della produzione di Fellina.
Cominciarono a comprare i video, a complimentarsi per quel tipo di produzione.
Poi quando videro noi schiave vollero conoscerci.
Fellina ci permise di abbandonare la cura dei suoi piedi.
Noi in ginocchio ascoltavamo i fans che si complimentavano per le nostre prestazione e per quante seghe sii erano fatti guardando le nostre sofferenze.
Noi ci sentivamo entusiasmate e rispondevamo come delle scemette su quanto ci piaceva la nostra condizione e i loro apprezzamenti.
Fellina proponeva a coloro che compravano i video un pompino da parte nostra come bonus.
Io e Marta dovemmo darci da fare per spompinare i vari acquirenti dei nostri film.
Davanti al banco in ginocchio accontentavamo i cazzi dei fans che si affollavano per acquistare i video delle nostre sofferenze.
Era bellissimo, eravamo contente di incontrare chi ci apprezzava; eravamo contente di trovarci in un ambiente libero dove si poteva spompinare la gente in mezzo agli altri come se fosse un normale omaggio dei fans in un qualsiasi festival.
Verso l'ora di pranzo il pubblico cominci a calare.
Fellina ci disse che avrebbe lasciato lo stand per andare a mangiare, aggiunse che forse ci avrebbe portato qualcosa da ingoiare.
Ci lasciò sole, noi ci guardammo e riconoscemmo che non ci aveva ordinato di non muoverci.
E sia pur con un pò di insicurezza cominciammo ad aggirarci tra gli stands.
Era un paradiso, vedemmo schiave e schiave frustate; froci e troie che facevano pompini o che venivano inculate; mentre i promotori dei film magnificavano i loro prodotti.
Un vero circo di depravazione che ci coinvolgeva; ci aggiravamo tra gli stands toccandoci mentre gli espositori ci indicavano i loro prodotti o ci mostravano i loro schiavi e schiave.
Dopo settimane di silenzio ed isolamento eravamo frastornate da quella confusione e da quella vita fragorosa e gioiosa.
Non ci sentivamo oscene passeggiando nude e toccandoci guardando gli stands.
Da tutte le parti si potevano vedere ogni scena di sesso e di sadomasochismo o di depravazione.
Difatti attratte ci fermammo a guardare uno stand dove un produttore di film scat offriva la sua attrice ad ingoiare la merda dei fans.
Ci sedemmo attorno alla ragazza che ingoiava la merda dei fans che compravano i suoi dvd che lei firmava con un bacio coperto dalla loro merda.
Era molto brava e capace, io e Marta cominciammo a commentare con fare professionale le sue prestazioni.
La ragazza ci ringraziò per i nostri apprezzamenti professionali; il padrone contento di aver venduto n mucchio di dvd e di aver propagandato la sua attività concesse alla sua schiava un momento di pausa.
Sedute per terra facemmo amicizia; eravamo attratte da come riusciva a mangiare la merda con tanta naturalezza.
Lei disse che amava mangiare la merda da quando la aveva scoperta da ragzzina.
Anche noi le raccontammo che per noi come schiave era la norma ingoiare la merda quando ci veniva ordinato.
Ma lo facevamo per obbligo perché non ci piaceva molto ed eravamo ammirate per il piacere che le provava nell'ingoiarla.
Intanto cominciammo a leccarle il suo volto ed il suo mento sporchi di escrementi.
Passammo dei dolci momenti di svago a chiacchierare di queste nostre cose depravate, poi il suo padrone ritornò dicendo che la pausa era terminata e che lei doveva tornare al suo servizio.
Salutiamo la simpatica mangiamerda; e proseguiamo nel nostro giro come bimbe al luna park tenendoci per mano.
Gli sguardi dei porci ed i commenti sconci di ci incrocia ci fanno piacere, e ci sentiamo sollevate e felici.
Vediamo una giovanissima schiava legata ad un traliccio che viene frustata mentre diversi astanti, uomini e donne si masturbano guardando quella scena.
Lei piccolina esile, esile, sembra una vera masochista; ad ogni frustata il suo sorriso di contentezza supera la smorfia di dolore e la sua figa sembra grondare abbondantemente.
Ci mettiamo a sedere guardando quello spettacolo ed ovviamente dopo pochi momenti ci troviamo attorniate da cazzi.
Come poteva essere altro.
Prendiamo in bocca ed in mano quei cazzi parlando con dolcezza a questi donatori dei loro splendidi ordigni.
Diamo pace a parecchi astanti che contenti si allontanano; rimaniamo noi a guardare la ragazza che continua a venire frustata.
E' coperta di segni ma continua ad agitarsi colpita dalla frusta sorridendo di contentezza.
La padrona che la maltratta vista l'assenza di altri spettatori concede alla tizia una pausa.
Le esausta abbandona il suo corpo che si accascia sia pur legato al trespolo.
Io e Marta ci guardiamo negli occhi ed in un momento decidiamo di gettarci sulla figa di quello splendore per darle un p di piacere.
Oddio non che non ne avesse avuto la sua vagina è veramente fradicia; deve proprio piacerle il dolore.
Ma noi cominciamo a lavorarle la sua fighetta e lei comincia a mugolare di piacere come una lupa alla luna piena.
Ci eccitiamo dal farla godere così.
La facciamo godere come una pazza mentre anche noi ci masturbiamo e godiamo.
Una volta rilassate ci sdraiamo ai piedi della ragazza, sempre legata al suo trespolo con il suo corpo martoriato.
Cominciamo a toccarle i piedi, accarezzandoli dolcemente; senza dire una parola.
Lei sembra apprezzare quella nostra delicatezza; delle lacrime cominciano a sgorgare dai suoi occhi e solcare le sue guance.
Forse è da così tanto che non riceve un simile atto di gentilezza, da commuoversi profondamente.
Ci fa veramente tenerezza.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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